È meglio ammazzarli da piccoli.
Dai fratelli Grimm alla piccola Cosette prendersela con i bimbi è uno dei topos della narrativa di ogni tempo.
Più innocenti di così si muore.
Infatti Erode ne fa strage.
E non solo lui.
La big pharma Grünenthal per esempio intorno agli anni cinquanta-sessanta ne ha fatti nascere migliaia senza arti o con piccoli moncherini, vendendo alle loro mamme gravide un farmaco antinausea, la talidomide, una molecola che crea gravi anomalie nel feto come la focomelia. La Grünenthal, nonostante si fosse accorta ben presto della teratogenicità del medicinale continuò a venderlo per qualche anno, insabbiando documenti, minacciando o corrompendo medici, ricercatori, giornalisti e chiunque si opponesse al suo crimine organizzato. «Gli avvocati dell’azienda arrivarono a sostenere che le lesioni a un feto non sono reati, in quanto il feto non ha diritti legali».
Nel 1996, la Pfizer approfitta di un’epidemia di meningite in Nigeria per sperimentare il suo nuovo farmaco il Trovan su duecento bimbi. Ne muoiono undici, mentre molti altri rimangono vittime di cecità, malformazioni e paralisi. Il Trovan è stato poi commercializzato per gli adulti fino al suo ritiro per l’alta tossicità epatica. Poi c’è il Zoloft, un trattamento contro la depressione, di nuovo malformazioni in molti nascituri. Potrei continuare ad libitum, la lista è immensa e per chi vuole, la documentazione facile da trovare (per ora).
Che fine avranno fatto la Grünenthal, la Pfizer e le altre big non citate, ma ugualmente pestifere? Domanda retorica, lo sanno tutti, vivono e vegetano sul mercato insieme ai loro loschi affari, ovviamente sono piene di cause e contenziosi, ma nessuno finisce in galera o paga, se non pochi spiccioli.
Ultima nuova, ai bimbi dai cinque ai dodici anni verrà inoculato il siero sperimentale anti covid, oltre al kit dei vaccini obbligatori. La prossima mossa delle big sarà espandere la fascia d’età dai neonati in su.
Ma i bimbi non avevano difese immunitarie con i contro? Fino all’altro ieri assolutamente sì, però le cose mutano velocemente e la narrazione va a braccio, anzi a deltoide. Adesso anche i pargoli possono morire tra sofferenze indotte e intubazioni forzate.
E soprattutto come la mettiamo con il nonnino?
Sentiamo cosa dice quel genio di Sburioni: «I figli sono gioie, felicità, etc. ma anche maligni amplificatori biologici che si infettano con i virus per loro quasi innocui, li replicano potenziandoli logaritmicamente e infine li trasmettono con atroci conseguenze per l’organismo di un adulto.»
Maligni amplificatori.
Una colonnina infame.
“È meglio ammazzarli da piccoli”.
Travaglio però contraddice: «Io al momento se avessi un bambino piccolo non lo vaccinerei nemmeno se mi puntano una pistola alla tempia, non mi fido, ci sono troppe contraddizioni per accontentarmi di un test su tremila bambini, aspetto che ne abbiano vaccinati qualche centinaia di migliaia.»
Della serie nonmenefregauncazzo dei figli degli altri basta che non tocchiate il mio travaglino.
Conclude Bertolaso: «Il vaccino è il miglior regalo di Natale per voi piccini»
come far perdere credibilità anche a Babbo Natale.
“Sono state oltrepassate le colonne d’Ercole” avrebbe detto Dostoevskij, “Se la futura armonia deve costare il prezzo anche di un solo piccolo battuto, io restituisco il biglietto”. Lo scrittore ha dedicato parte della sua vita alla lotta contro le violenze sui bambini, gli inermi per eccellenza. Più in basso nella scala dei diritti ci sono gli animali. Massacrati tra atroci sofferenze negli allevamenti intensivi, torturati nei laboratori e via dicendo di orrore in orrore.
“Crudelitas in animalia est tirocinium crudelitatis contra homines” se riusciamo a capire il pensiero di Ovidio è fatta. La crudeltà sugli animali è l’apprendistato per la crudeltà contro gli uomini, e anche contro i bambini aggiungo.
È meglio ammazzarli da piccoli
È meglio ammazzarli da piccoli
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