Francesco Rosi.
L’incontro con il grande Francesco Rosi è stato per me un evento straordinario.
In quegli anni (niente date, evviva la libertà spazio-temporale!), studiavo come attrice alla bottega di Vittorio Gassman a Firenze. In quel magico luogo ho conosciuto alcuni geni del nostro tempo. Ognuno di loro mi ha lasciato un segno particolare.
Francesco Rosi, cresciuto con i migliori intellettuali della sua epoca, Ettore Giannini, Raffaele La Capria, Achille Millo, Mario Soldati, Mario Ferrero, aveva discusso con loro di politica, di resistenza, del fascismo. I suoi film denunciavano la corruzione del potere, gli abusi edilizi di una democrazia cristiana corrotta e faccendiera, erano un’aperta denuncia contro un Sistema sempre più colluso con la mafia.
“Il potere degrada, corrompe, sovrasta e addirittura s’impadronisce dell’individuo, senza che questi abbia la possibilità di contrapporre la sua legittima volontà né legalmente, né democraticamente.”
Quando ci parlava dei suoi capolavori “Le mani sulla città”, “Salvatore Giuliano” il genio si illuminava e ci scaldava trasmettendoci l’energia per creare. «Il coraggio è la missione fondamentale di un artista»
I suoi mantra sono entrati nella profondità della mia anima e l’audacia, il coraggio dell’artista fanno parte del mio essere .
Nella foto Rossella Monaco con Francesco Rosi
Il ponte di Anthony Quinn
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